Consulenze
Oligoterapia: Significa curarsi attraverso dei minerali o dei metalli che per l’organismo umano risultano essere delle sostanze preziose: oro, zolfo, magnesio, cobalto, e tanti altri che possiedono la capacità di attivare degli organi e di stimolare dei metabolismi. Ma l’oligoterapia, diversamente dalle cure tradizionali, viene praticata in un’ottica alla ricerca un nuovo equilibrio tra la malattia e la salute, per questo si basa sull’assunzione che la salute non è determinata dall’assenza di malattia e non è solo assenza di malattia, bensì bisogna reinterpretare il nostro organismo come un terreno da curare.
L’oligoterapia è una tecnica della medicina alternativa che utilizza gli oligoelementi, ossia alcune sostanze semplici indispensabili alla vita sia animale che vegetale, dosati e assunti in piccolissime quantità.
L’associazione manganese-cobalto, ad esempio, costituisce il trattamento di base per i disturbi neurovegetativi appartenenti alla diatesi distonica (o neuroartritica) dell’oligoterapia di tipo classico; tale diatesi corrisponde alla comparsa di disturbi neurovegetativi e circolari che possono evolversi sino alla lesione degli organi, provocando così patologie, quali ipertensione, turbe circolatorie, ulcera gastrica, calcolosi.
L ’aromaterapia è una pratica olistica che agisce su processi fisici, mentali e spirituali attraverso l’uso di essenze non oleose, concentrate in alcune zone delle piante officinali: fiori, resina, corteccia, radici, buccia, foglie e frutti. Questi olii sono frazioni volatili ottenute dalle piante tramite distillazione in corrente di vapore.
Il trattamento del corpo mediante oli aromatici risale almeno al 2000 a.C. Nella Bibbia, è citato l’uso di piante medicinali e di essenze, sia a scopi religiosi che per la cura di malattie. Nel Medioevo, i profumieri si distinsero grazie alle proprietà antisettiche di tutti gli oli essenziali. Durante il XIX secolo, i chimici intrapresero la produzione artificiale di oli essenziali, utili come profumi. I risultati terapeutici conseguiti grazie agli olii essenziali dissiparono l’interesse per i trattamenti naturali fino al XX secolo, periodo in cui si rinnovò l’interesse per la natura e le sue e potenzialità intrinseche. Tra le cosiddette terapie complementari, l’aromaterapia è una delle più conosciute e in ascesa in tutto il mondo.
L’aromaterapia è in grado di curare molte malattie e sintomi. Le essenze sono indicate nel trattamento dei disturbi della pelle, come disinfettanti o pulizia per le ferite; in casi di infezioni micotiche, per le ustioni e le ferite in quanto velocizzano la cicatrizzazione, aiutano a combattere le smagliature e tengono lontani molti insetti.
L’aromaterapia, per quel che concerne il sistema circolatorio e osteoarticolare, è in grado di migliorare la circolazione e ottenere un’azione antidolorifica. Le essenze sono indicate per curare la tosse, il mal di gola, il raffreddore, infiammazioni a carico dei bronchi come l’asma.
Alcuni oli influenzano il ciclo mestruale, la quantità e la qualità del latte materno o gli organi sessuali. La terapia principale è quella del massaggio.
I fiori di Bach sono una rimedio naturale basato sulle sostanze energetiche estratte da fiori selvatici raccolti in luoghi incolti nelle prime ore del mattino, lasciati in immersione in acqua di fonte esposta al sole oppure fatta bollire.
l metodo di estrazione dei principi curativi dai fiori, l’azione e l’efficacia furono studiati e perfezionati Nel secolo scorso il medico inglese Edward Bach abbandonò la medicina ufficiale per cominciare a seguire l’omeopatia e approfondire l’analisi delle cause psicologiche delle malattie.
I fiori di Bach, che si differenziano dalla fitoterapia perché si serve di estratti che racchiudono la forza energetica del fiore, mentre la fitoterapia sfrutta le sostanze terapeutiche e agisce sul disturbo.
fiori di Bach sono 39 infusioni conservate in alcool che trasmettono al paziente l’energia del fiore e ristabiliscono l’armonia tra mente e corpo.
Per affrontare la floriterapia e per l’autoprescrizione, occorre conoscere il proprio stato d’animo. Sette sono le tipologie di stati d’animo tra cui scegliere la propria: paura, incertezza, solitudine, disinteresse per il presente, disperazione, tendenza a lasciarsi influenzare dalle idee altrui, eccesso di preoccupazione per gli altri.
Il principio su cui si basa l’Omeopatia è quello di “curare il simile con il simile” (Similia similibus curantur) enunciato già da Ippocrate. Hahnemann si rese conto che le stesse sostanze che provocavano malattie nelle persone sane, se utilizzate in forma diluita e dinamizzata, erano invece in grado di curare quella stessa malattia.
Gli esperimenti del medico tedesco iniziarono con la China (Chinino) sostanza utilizzata per curare la malaria. Provò ad utilizzare (da sano) questo rimedio su se stesso e dopo l’assunzione si accorse della comparsa di febbre intermittente e altri sintomi, proprio gli stessi che quella sostanza andava a curare nei soggetti malati. Hahnemann si convinse così che lo stesso principio attivo può far ammalare o curare la medesima patologia e che tutto si gioca sul quantitativo utilizzato: alte dosi ammalano, basse (anzi bassissime) dosi sono invece curative.
Secondo l’omeopatia, infatti, la diluzione del principio attivo non comporta affatto una riduzione dell’effetto di quella sostanza, ma al contrario sarebbe in grado di potenziarlo.
Quindi, I preparati fitoterapici denominati anche rimedi o prodotti fitoterapici sono i farmaci adoperati in fitoterapia, che è la disciplina terapeutica con cui si utilizzano le piante od estratti di esse per curare malattie o per mantenere lo stato di benessere.
Le piante sono le principali fornitrici di sostanze medicamentose, che contengono il cosiddetto principio attivo, cioè la capacità per l’appunto di esercitare una o più specifiche azioni terapeutiche.
Ulteriori informazioni in merito sono contenute nell’articolo ”Le basi della fitoterapia” appartenente alla presente sezione.
La parte della pianta, fresca o secca, che viene selezionata (fiori, foglie, frutti, gemme, fusto, corteccia, radici, ecc.) e poi opportunamente preparata (triturata, sminuzzata, ridotta in polvere, ecc.) per essere impiegata nei rimedi, costituisce la “droga”.
I preparati fitoterapici si ottengono quindi a partire dalla droga, la quale o è utilizzata direttamente oppure si procede tramite “estrazione” con solventi e metodiche diverse: se il solvente è l’etanolo in una ben definita percentuale si parla di estratti idroalcolici, solitamente chiamati tinture; se il solvente è acqua si parla di tisane (infusi e decotti), sciroppi e macerati a freddo; se il solvente è un olio grasso si parla di oleoliti (o semplicemente oli).
Esistono poi i succhi, che si ottengono dalla spremitura a freddo della pianta fresca.
Una categoria a parte è costituita dagli oli essenziali, che si ottengono prevalentemente per distillazione oppure per spremitura.
I rimedi fitoterapici possono contenere, oltre al principio attivo, anche una o più sostanze ausiliarie di supporto che costituiscono l’eccipiente. E’ il caso ad es. di pomate, unguenti, creme, pillole, pasticche, capsule, supposte, ecc.
La gemmoterapia (o meristemoterapia) è una branca della fitoterapia che utilizza gli estratti idrogliceralcolici ottenuti da germogli e tessuti embrionali vegetali freschi. La macerazione in solvente composto da una miscela di alcol e glicerina è un metodo estrattivo più dolce rispetto a quello dei fitoterapici classici (p.es la tintura, ottenuta con solvente alcol e acqua), che ne rispetta i più delicati principi attivi e determina un tenore alcolico molto più debole nel preparato finale.
Si utilizzano: gemme, giovani getti, giovani radici, boccioli, amenti, scorze interne di giovani rami e radici, i semi e qualsiasi altro tessuto embrionale. Essenzialmente è preso in considerazione lo strato arboreo e arbustivo della FORESTA MEDIOEUROPEA.
Le gemme sono usate in terapia dall’antichità. L’Ayurveda le utilizza da secoli; nel 7° libro dell Atharvaveda, dove sono classificati i vegetali, sono descritte anche le gemme. Galeno, nel II° secolo, preparava l’Acopon, un balsamo vulnerario ottenuto lasciando macerare le gemme di Pioppo in olio per tre mesi. Paracelso individuava nelle diverse parti (nelle gemme, nelle foglie ecc.) della pianta l’azione di forze diverse. Anche Rudolf Steiner, insieme alla Dr.ssa Ita Wegman, iniziatore della Medicina Antroposofica, descrisse ed utilizzò nella prassi terapeutica profondissime analogie tra l’uomo e la pianta, e precise forze che ne caratterizzano il funzionamento dinamico ed armonico.
La parola spagyria significa separare e riunire. Il processo di fabbricazione dei rimedi spagirici è basato sull’opera del medico svizzero Paracelsus (1493-1541) o su uno sviluppo ulteriore apportato dal medico tedesco Carl Friedrich Zimpel (1801-1897). La spagyria secondo il Dr. Zimpel è il ponte fra l’omeopatia classica e la fitoterapia moderna e si distingue per delle particolarità caratteristiche. La produzione dell’essenza spagirica secondo il Dr. Zimpel è basata su tre tappe essenziali: la fermentazione, la distillazione e l’incenerimento. In questo modo possono venir estratti gli oli essenziali (sostanze aromatiche), le sostanze minerali e gli oligoelementi propri alle piante. Il vantaggio di queste essenze spagiriche risiede dunque nel fatto che contengono non solo delle sostanze organiche, ma anche delle materie inorganiche (sali minerali, oligoelementi). Le essenze prodotte secondo il Dr. Zimpel contengono poco alcool (circa 20%) e, se il dosaggio prescritto è rispettato, non sono tossiche; sono inoffensive e senza effetti secondari conosciuti. Tramite le differenti tappe di produzione, viene utilizzata tutta la forza della pianta.
La Spagirica si basa sulla convinzione che nell’uomo sano le forze dense e sottili sono in perfetto equilibrio e che la malattia interviene quando tale equilibrio è spezzato. La malattia dipenderebbe dunque da squilibri energetici che si manifestano solo in un secondo momento anche sul piano fisico. Per curare la malattia è necessario agire innanzitutto sulle parti piú sottili dell’uomo.
La Spagirica afferma che vi è una unità fondamentale, un’ origine comune tra le differenti manifestazioni della natura, e considera pertanto le relazioni che intercorrono fra il microcosmo (l’uomo), il macrocosmo locale (i tre regni minerale, vegetale e animale) ed il macrocosmo (il cosmo). Il medico, riconoscendo la causa della malattia, può trovare il giusto percorso di guarigione e ricondurre il paziente alla sua armonia. La vera guarigione però non può venire che dal paziente stesso; i metodi terapeutici si limitano a fornire gli impulsi necessari all’ auto-guarigione.
I fitoterapici sono farmaci derivati da piante usate tradizionalmente per il trattamento o la prevenzione di patologie specifiche.La differenza fondamentale con i prodotti di erboristeria è che questi ultimi non devono necessariamente contenere principi attivi, essendo privi di specifiche indicazioni terapeutiche.I rimedi fitoterapici, al contrario, presentano indicato sulla confezione il titolo ovvero la quantità di sostanza attiva, e ciò permette oltre alla standardizzazione dei prodotti, cioè la presenza di una stessa quantità di principio attivo, la precisa indicazione terapeutica.