Preparati Personalizzati

I preparati personalizzati sono fabbricati nel laboratorio galenico della farmacia in base ad una formulazione specifica del medico o del paziente. Essi sono preparati unici formulati sulle esigenze dello specifico paziente, possono essere farmaci, nutraceutici, presidi medici, integratori alimentari, cosmetici.

 

Preparati

La diatesi 1 – “allergica” o del Manganese 
La diatesi 1 – “allergica” raggruppa un insieme di manifestazioni morbose, espressione di una reattività abnorme, eccessiva, di tipo prevalentemente allergico (orticaria, eczema, asma bronchiale, rinite allergica, ipertensione arteriosa, palpitazioni, colon irritabile, algie diffuse senza deformità articolari). 
Da un punto di vista del comportamento questo modello presenta una iperattività, intensa emotività, agitazione e euforia verso fine giornata. 
L´oligoelemento di base indicato in queste forme morbose è il Manganese, mentre elementi complementari utili sono lo Zolfo e lo Iodio.

La diatesi 2 – “ipostenica” o del Manganese-Rame 
La diatesi 2 – “ipostenica” raggruppa un insieme di manifestazioni morbose caratterizzate da processi infettivi a ripetizione a livello otorinolaringoiatrico, respiratorio, gastroenterico e urinario (rinite, faringite, tonsillite, otite, sinusite, bronchite, cistiti recidivanti, tendenza all´ipotiroidismo, alcune forme di eczema, colite, mestruo doloroso). 
Dal punto di vista del comportamento questo modello reattivo è caratterizzato da ipostenia, facile affaticabilità, necessità di molte ore di recupero e di sonno, calo energetico nella seconda metà della giornata. 
La terapia con oligoelementi è basata sulla somministrazione del complesso Manganese-Rame. Di frequente va associato il Rame, come oligoelemento complementare.

La diatesi 3 – “distonica” o del Manganese-Cobalto 
La diatesi 3 – “distonica”, detta anche “neuroartritica”, raggruppa un insieme di manifestazioni morbose conseguenti a distonia neurovegetativa (disturbi della circolazione arteriosa e venosa, gastroduodenite, ulcera gastroduodenale, intestino irritabile, artrosi nelle sue varie localizzazioni, fibromialgie, disturbi della menopausa, insonnia, ansia e turbe dell´umore, alterazioni del metabolismo). 
E´ dominata dall´ansia e dalla diminuita capacità di concentrazione e di memoria. Caratteristica è la stanchezza al mattino, ma soprattutto il progressivo affaticamento nel corso della giornata che si esprime con senso di peso agli arti inferiori. Viene definita diatesi “vecchia” e di “involuzione”, in quanto si perviene ad essa partendo dalle prime due diatesi. 
Il trattamento delle manifestazioni di questo modello reattivo è il complesso Manganese-Cobalto. Oligoelementi complementari frequentemente indicati sono: Cobalto, Magnesio, Potassio, Litio.

La diatesi 4 – “anergica” o del Rame-Oro-Argento 
E´ la diatesi caratterizzata dalla mancanza di vitalità e capacità di adattamento dell´organismo (convalescenza, esiti di trauma recente o remoto, dopo un intervento chirurgico, processi infiammatori e infettivi a ripetizione e a lenta risoluzione, compromissione dello stato generale, depressione). Può essere transitoria o lieve come nella convalescenza, oppure essere persistente nelle situazioni precedenti lesioni anche gravi. 
Si evidenzia la perdita progressiva della memoria con atteggiamento generale di rinuncia con tendenza all´isolamento e alla depressione. La stanchezza generale non migliora con il riposo. 
Il trattamento richiede il complesso Rame-Oro-Argento.

Il rapporto tra le diatesi 
Le diatesi descritte da Ménétrier in Medicina Funzionale, sono modelli reattivi generali capaci di una progressione evolutiva. 
Nel corso della vita si passa progressivamente dalle diatesi 1 e 2, dette “diatesi di nascita” in quanto condizionate dal patrimonio genetico familiare, alle diatesi 3 e 4, dette “diatesi di involuzione”. Le prime due sono definite anche “diatesi giovani” perchè esprimono vitalità, capacità di difesa e di adattamento, mentre le ultime due sono dette “vecchie” per il progressivo venire meno della vitalità. 
In condizioni fisiologiche si assiste ad una evoluzione dalle prime diatesi alle ultime. Tuttavia, episodi infettivi ripetuti, traumi fisici e psichici, interventi chirurgici, abuso di farmaci, surmenage psico-fisico, abusi alimentari o sessuali, abitudini voluttuarie, possono accelerare il passaggio ad una diatesi più “vecchia”. 
La somministrazione precoce e tempestiva dell´oligoelemento specifico favorisce il ripristino della condizione precedente con il passaggio alle diatesi più “giovani”. In tal modo, un paziente che presenti prematuramente le caratteristiche della diatesi “distonica”, con l’ assunzione di Manganese-Cobalto, può ritornare alla diatesi 1. Questa possibilità di passaggio da una diatesi all´altra, rende necessaria una valutazione periodica del singolo caso, non oltre i 2-3 mesi, per poter adeguare il trattamento alle modificazioni intervenute.

La “sindrome da disadattamento” 
Secondo J. Ménétrier e H. Picard, la “sindrome da disadattamento” è la difficoltà di adattamento delle ghiandole endocrine agli stimoli ipofisari, secondo l’ asse ipofiso-genitale e ipofiso-pancreatico. Non fa propriamente parte delle 4 diatesi descritte in precedenza, ma può associarsi ad esse. 
Nella sindrome da disadattamento relativa all’ asse ipofiso-genitale si possono manifestare: 
– Ritardi di sviluppo locale o generale. 
– Impotenza sessuale funzionale. 
– Disfunzioni ovariche e del ciclo mestruale. 
Nella sindrome da disadattamento correlata con alterazioni dell’ asse ipofiso-pancreatico, si hanno manifestazioni da alterazioni del metabolismo glucidico: 
– Bulimia. 
– Malessere prima dei pasti. 
– Sonnolenza post-prandiale. 
L’ associazione Zinco-Rame è il regolatore endocrino della sindrome da disadattamento dell’ asse ipofiso-genitale, mentre l’ associazione Zinco-Nickel-Cobalto è indicata nella sindrome da disadattamento dell’ asse ipofiso-pancreatico.

Le numerose proprietà terapeutiche degli oli essenziali derivano dalla loro complessa composizione chimica.
In generale si distinguono le proprietà degli oli essenziali in base all’ attività preminente su un apparato o sistema.
Per brevità si ricorda l’ azione antisettica, antibatterica, diuretica, antispasmodica, sedativa, tonificante, riequilibrante, diuretica, depurativa, antireumatica, afrodisiaca.

POSOLOGIA
Le modalità di assunzione degli oli essenziali
Le modalità di utilizzazione delle essenze aromatiche sono molteplici: inalazione, olio per massaggio, gocce per via orale, bagni, impacchi, creme, gargarismi, lampada, pediluvi.
Schematicamente viene distinta la somministrazione per via orale e per via esterna.

La via orale 
Abitualmente l’ olio essenziale utilizzato per via orale va assunto nella dose di 1-3 gocce 1-3 volte al dì, in un cucchiaino di miele, lasciando sciogliere lentamente in bocca o versando in una tazza di tè caldo. 
E’ possibile porre le gocce in un po’ di zucchero o su un po’ di pane e inghiottire lentamente. 
In alcuni casi può essere utile versare le gocce in un infuso vegetale caldo. 
In questo caso si consiglia di versare 10 gocce in 50 ml di infuso. Questa modalità di somministrazione è indicato quando si desideri potenziare l’ effetto dell’ olio essenziale grazie alla contemporanea presenza di una pianta ad attività specifica (es. Echinacea nell’ influenza, Avena sativa nell’ ansia, Tarassaco nei disturbi digestivi). 
La somministrazione per via orale richiede alcune precauzioni e va eseguita sotto il controllo medico. 
Per conseguire il massimo risultato dall’ uso degli oli essenziali è opportuno assumerli in alcuni momenti particolari della giornata: 
Al risveglio: oli essenziali diuretici e “depurativi”
Un quarto d’ ora prima del pasto: oli essenziali ricostituenti, rimineralizzanti.
Lontano dai pasti: oli essenziali antisettici, sedativi della tosse, antireumatici, protettori epatici, riequilibranti del ciclo mestruale.
Dopo il pasto: oli essenziali digestivi, antifermentativi.
Prima del riposo notturno: oli essenziali sedativi, facilitanti il sonno, favorenti la circolazione.

La via esterna 
Gli oli essenziali possono essere somministrati secondo modalità diverse.

Diffusore 
Numerosi sono i metodi per diffondere le essenze nell’ ambiente. In genere si utilizzano recipienti in ceramica o porcellana che vengono riscaldati da una lampadina o da una candela. Solitamente si utilizzano 5-10 gocce di olio essenziale, in relazione al volume dell’ ambiente e alle caratteristiche specifiche del singolo olio essenziale.

Massaggio 
Si versano in una tazza 2 gocce di olio essenziale, aggiunte a 2 cucchiai di olio di base. 
Gli oli di base devono essere preparati per spremitura a freddo e non raffinati. 
Numerosi sono gli oli di base disponibili. In generale è utile usare l´olio di jojoba, per ogni tipo di pelle, aggiungendo il 20 % di olio di germe di grano. 
In alcune condizioni particolari possono essere indicati altri oli di base: olio all’ aloe per scottature solari e affezioni cutanee croniche; olio di iperico per le forme reumatiche; olio di cocco per le pelli secche.

Inalazione 
Si versano alcune gocce di olio essenziale in un recipiente di acqua bollente. 
Si inala profondamente per circa 5 minuti il vapore, a occhi chiusi, tenendo un asciugamano in testa. Il numero delle gocce varia da 1 a 5, in base al tipo di olio essenziale.

Gargarismi 
Si versa una goccia di olio essenziale in un bicchiere di acqua calda, si mescola e si usa come colluttorio (gengivostomatite, afte) o come gargarismi (mal di gola).

Irrigazione 
Si versano 5 gocce di oli essenziale in un litro di acqua calda, precedentemente sottoposta a ebollizione. Le irrigazioni sono utili in affezioni o disturbi locali, come cistite, leucorrea, infezioni da Candida, prurito, emorroidi. Per esempio si può utilizzare Lavanda e Tea tree per abluzioni interne con o.e. 4 gocce in mezzo litro di acqua di Rose, nel trattamento della leucorrea.

Impacchi 
Si distinguono gli impacchi freddi e caldi. I primi sono indicati nelle forme infiammatorie, nel dolore e nella febbre. I secondi sono utili nei disturbi circolatori. Si versano da 1 a 5 gocce di olio essenziale per 100 ml di acqua. Si immerge un panno, lo si strizza e lo si applica sulla pelle. Si ripete l’ operazione.

Applicazione diretta 
In generale gli oli essenziali non vanno applicati direttamente per la loro attività potenzialmente irritante. In alcune condizioni, tuttavia può essere utile l’ uso diretto dell’ o.e., come nel caso di bruciature o punture di insetto trattate con l’ applicazione di alcune gocce di Lavanda o la toccatura diretta di tonsille ingrossate con placche mediante alcune gocce di Tea tree o l’ uso diretto di Limone o Thuia nelle verruche.

Bagno 
E’ necessario rendere solubile gli oli essenziali con emulsionanti naturali. 
Dopo aver riempito la vasca, si versano 10 gocce di o.e. in 3 cucchiai di panna, di latte o di miele, si mescola e si aggiunge la miscela nella vasca.

Doccia 
Versare 2-3 gocce di o.e. su una spugna e frizionare rapidamente sul corpo, sciacquando con cura dopo l’ applicazione.

Pediluvio 
Si versano 3-4 gocce di olio essenziale in una bacinella di acqua calda, in cui i piedi vengono immersi per 10 minuti. Per esempio, dopo una giornata di attività intensa in stazione eretta o dopo un lungo cammino risulta particolarmente benefico versare una sola goccia di menta piperita o di lavanda per il senso di indolenzimento diffuso ai piedi. 

I preparati fitoterapici denominati anche rimedi o prodotti fitoterapici sono i farmaci adoperati in fitoterapia, che è la disciplina terapeutica con cui si utilizzano le piante od estratti di esse per curare malattie o per mantenere lo stato di benessere.
Le piante sono le principali fornitrici di sostanze medicamentose, che contengono il cosiddetto principio attivo, cioè la capacità per l’appunto di esercitare una o più specifiche azioni terapeutiche. La parte della pianta, fresca o secca, che viene selezionata (fiori, foglie, frutti, gemme, fusto, corteccia, radici, ecc.) e poi opportunamente preparata (triturata, sminuzzata, ridotta in polvere, ecc.) per essere impiegata nei rimedi, costituisce la “droga”.
I Preparati fitoterapici si ottengono quindi a partire dalla droga, la quale o è utilizzata direttamente oppure si procede tramite “estrazione” con solventi e metodiche diverse: se il solvente è l’etanolo in una ben definita percentuale si parla di estratti idroalcolici, solitamente chiamati tinture; se il solvente è acqua si parla di tisane (infusi e decotti), sciroppi e macerati a freddo; se il solvente è un olio grasso si parla di oleoliti (o semplicemente oli).
Una categoria a parte è costituita dagli oli essenziali, che si ottengono prevalentemente per distillazione oppure per spremitura.
I rimedi fitoterapici possono contenere, oltre al principio attivo, anche una o più sostanze ausiliarie di supporto che costituiscono l’eccipiente. E’ il caso ad es. di pomate, unguenti, creme, pillole, pasticche, capsule, supposte, sciroppi.

I fiori di Bach sono 38. 

1 Agrimony 
Agrimonia eupatoria. Agrimonia o eupatoria. 

2 Aspen 
Populus tremula. Pioppo tremulo. 

3 Beech 
Fagus sylvatica. Faggio. 

4 Centaury 
Centaurium umbellatum. Cacciafebbre. 

5 Cerato 
Ceratostigma willmottiana. Cerato. 

6 C herry plum 
Prunus cerasifera. Mirabolano. 

7 Chestnud bud 
Aesculus hippocastanum. Ippocastano (boccioli). 

8 Chicory 
Cichorium intybus. Cicoria selvatica. 

9 Clematis 
Clematis vitalba. Vitalba. 

10 Crab apple 
Malus sylvestris. Melo ornamentale. 

11 Elm 
Ulmus procera. Olmo inglese. 

12 Gentian 
Gentiana amarella. Genzianella autunnale. 

13 Gorse 
Ulex europaeus. Ginestrone. 

14 Heather 
Calluna vulgaris. Brugo. 

15 Holly 
Ilex aquifolium. Agrifoglio. 

16 Honeysuckle 
Lonicera caprifolium. Caprifoglio. 

17 Hornbeam 
Carpinus betulus. Carpino bianco. 

18 Impatiens 
Impatiens glandulifera. Balsamina o non-mi-toccare. 

19 Larch 
Larix decidua. Larice. 

20 Mimulus 
Mimulus guttatus. Mimolo giallo. 

21 Mustard 
Sinapis arvensis. Senape selvatica. 

22 Oak 
Quercus robur. Quercia. 

23 Olive 
Olea europea. Olivo. 

24 Pine 
Pinus sylvestris. Pino. 

25 Red chestnut 
Aesculus carnea. Ippocastano rosso. 

26 Rock rose 
Helianthemum nummularium. Eliantemo. 

27 Rock water 
Acqua di roccia. 

28 Sclerathus 
Scleranthus annuus. Centigrani o fiorsecco. 

29 Star of Bethlehem 
Ornithogalum umbellatum. Latte di gallina. 

30 Sweet chestnut 
Castanea sativa. Castagno dolce. 

31 Vervain 
Verbena officinalis. Verbena. 

32 Vine 
Vitis vinifera. Vite. 

33 Walnut 
Juglans regia. Noce. 

34 Water violet 
Hottonia palustris. Violetta d’acqua. 

35 White chestnut 
Aesculus hippocastanum. Ippocastano bianco. 

36 Wild oat 
Bromus ramosus. Avena selvatica. 

37 Wild rose 
Rosa canina. Rosa canina. 

38 Willow 
Salix vitellina. Salice giallo.

39 Rescue Remedy

Ogni rimedio è contraddistinto da un numero e dal nome inglese.
L’ordine è alfabetico. Fa eccezione il Rescue Remedy che è ottenuto da più fiori di Bach.

Il Rescue Remedy (Rimedio di Emergenza) 
Il “Rescue Remedy” è preparato con 5 fiori di Bach: Clematis, Cherry plum, Impatiens, Rock Rose, Star of Bethlehem. 
Edward Bach mise a punto il Rescue Remedy (Rimedio di Emergenza) nel 1934, utilizzandolo come mezzo di pronto soccorso terapeutico in tutte le condizioni di emergenza: trauma fisico e psichico, lutti, distacchi, perdite, abbandoni. 
Inizialmente usò la combinazione di Clematis, Impatiens e Rock Rose. Successivamente aggiunse anche Cherry plum e Star of Bethlehem. 
E’ consigliato per le situazioni di emergenza e traumatiche (incidenti, traumi, condizioni di stress, esami, interventi chirurgici, parto, paure, spaventi, cause giudiziarie, distacchi affettivi, lutti…). 
Il Rescue Remedy può essere utilizzato anche per via topica, imbevendo una garza con acqua in cui si sono diluite 4 gocce di Rescue Remedy o per risciacqui (afta, gengiviti, stomatiti, estrazione dentaria o cure odontoiatriche). 
Questo preparato complesso è disponibile anche sotto forma di pomata, da applicare con un lieve massaggio in caso di ferite, ematomi, punture di insetto, graffi, distorsioni, bruciature, traumi. 
Rescue Remedy viene usato anche per la cura delle piante e in particolare quando la pianta è stata trapiantata o rinvasata o spostata. Se la pianta soffre perché non è stata innaffiata o quando ha subito uno stress termico (calore eccessivo o acqua troppo fredda). Si aggiungono 4 gocce di Rescue Remedy all’acqua dell’annaffiatoio. 
Si aggiungono 4 gocce su una zolletta di zucchero oppure nel cibo o nell’acqua da bere. 
Nella cura degli animali Rescue Remedy è impiegato quando l’animale ha subito un trauma, zoppica, si è danneggiato un’ala oppure se è impaurito per uno spavento. 
E’ utile, inoltre, dopo il parto e dopo un intervento chirurgico. 
Si aggiungono 4 gocce su una zolletta di zucchero oppure nel cibo o nell’acqua da bere.

La preparazione dei fiori di Bach 
I metodi di preparazione dei fiori di Bach sono 2: il “metodo del sole” e il “metodo della cottura”. 
Il “metodo del sole” consiste nel porre le infiorescenze in una ciotola di vetro colma d’acqua di fonte, lasciandola al sole per la durata di 3 ore e aggiungendo del brandy. 
Il “metodo della cottura” consiste nel far bollire alcuni rametti con infiorescenze, per mezz’ora, in acqua di fonte. Successivamente si filtra più volte e si aggiunge brandy alla Tintura Madre ottenuta. Bach scoprì il metodo della cottura o bollitura nel marzo del 1935. Affetto da una crisi dolorosa di sinusite e in uno stato d’animo particolare caratterizzato dalla sensazione di perdere la ragione, Bach staccò un rametto da un piccolo albero, il mirabolano (Cherry plum). Il periodo stagionale non gli consentì di ricorrere al “metodo del sole”, per cui fece bollire il rametto in acqua e lo lasciò in infusione per un’ora. Una volta raffreddato, Bach assunse alcune gocce e la sintomatologia dolorosa si risolse. In questo modo Bach oltre ad aver individuato un nuovo rimedio (Cherry plum), aveva scoperto anche un nuovo metodo di preparazione.

POSOLOGIA
I fiori di Bach si assumono stillando le gocce (generalmente 4 per 4 volte al dì) direttamente in bocca e trattenendo per un minuto, prima di deglutire.
Unica eccezione alla posologia media è rappresentata dal Rescue Remedy per il quale si consigliano 4 gocce per ogni somministrazione.
La posologia indicata è valida per il bambino, per gli adulti, per gli anziani, per le piante e per gli animali.
Molto importante è la regolarità nella frequenza della somministrazione.
Ogni trattamento è di almeno 20 giorni consecutivi, ad eccezione del Rescue Remedy che viene somministrato in condizioni di emergenza.
In caso di incertezza nella scelta dei rimedi di Bach, si può ricorrere alla somministrazione per 2 settimane consecutive di un catalizzatore. Nella floriterapia di Bach i catalizzatori sono 2: Holly, adatto a persone energiche e Wild Oat per soggetti passivi.

La sostanza di partenza utilizzata per la diluizione deve essere farmacologicamente attiva e deve poter provocare se somministrata a dosi ponderali nel soggetto sano sintomi simili a quelli di un soggeto affetto da una certa malattia (SIMILIA SIMILIBUS CURENTUR).

I preparati si ottengono facendo macerare in glicerina gemme fresche o altri tessuti vegetali in fase di crescita come germogli, radici secondarie ecc. Il tutto viene filtrato e diluito 1 a 10 con un miscuglio di acqua, alcool e glicerina.

Le essenze spagiriche si utilizzano non solo sotto forma liquida di essenze, individuali o in miscela. ma anche sotto forma di unguenti. Esse trovano la loro applicazione nel caso di disturbi acuti e cronici e si prestano ugualmente molto bene a dei fini profilattici. Un’applicazione anche prolungata non produce alcun effetto secondario. Grazie al loro debole tenore di alcool, queste essenze possono ugualmente essere utilizzate in pediatria.

Come utilizzare le essenze spagiriche
Le essenze spagiriche sotto forma di gocce vanno assunte con poca acqua, prima dei pasti, e tenute in bocca per circa un minuto prima di essere deglutite. Nei trattamenti cronici, la dose usuale per un adulto può variare dalle 15-30 gocce 3 volte al giorno. Per un trattamento di uno stato acuto, la dose può essere aumentata notevolmente, per esempio 10 gocce ogni ora fino a miglioramento. Il vostro farmacista vi indicherà in modo preciso e personalizzato la vostra posologia esatta.

Achillea millefolium Humulus lupulus Aconitum napellus Hydrastis canadensis Aesculus h ippocastanum Hypericum perforatum Agnus castus Iris Allium cepa Juniperus Allium sativum Lycopodium clavatum Allium ursinum Malva silvestris Amygdala amara Mandragora officinalis Angelica archangelica Matricaria chamomilla Aralia racemosa Melilotus officinalis Arnica montana Melissa officinalis Artemisia absinthium Mentha piperita Artemisia vulgaris Millefolium Avena sativa Neem Belladonna atropa Nux vomica Bellis perennis Okoubaka aubrevillei Betula alba Phytolacca decandra Bryonia alba Piper methysticum = Kawa kawa Calendula officinalis Propolis Cardiospermum halicacabum Pulsatilla pratensis Carduus marianus Quercus Chelidonium majus Rauwolfia serpentina China regia Rhus toxicodendron Cimicifuga racemosa Rosmarinus officinalis Convallaria majalis RTCH Coriandrum sativum Ruta graveolens Crataegus oxyacantha Sabal serrulatum Cynara scolymus Salvia officinalis Dioscorea villosa Sambucus nigra Drosera Sarsaparilla smilax Echinacea angustifolia Solidago virgaurea Echinacea pallida Symphytum officinale Echinacea purpurea Taraxacum officinale Echinacea (miscela delle 3) Taxus bacata Eleutherococcus senticosus Thuja occidentalis Ephedra Thymus vulgaris Equisetum arvense Tilia Eupatorium perfoliatum Tropaeolum majus Euphrasia officinalis Urtica dioica Fagopyrum esculentum Vaccinium myrtillus Fucus vesiculosus Valeriana officinalis Galium odoratum (=Asperula odorata) Veratrum alb. Gelsemium sempervirens Viola tricolor Gentiana lutea Viscum album Ginkgo biloba Yohimbé.

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